Vi propongo un esercizio intellettuale. Facile, facile. Ad un patto, però: che non andiate subito al fondo dell’articolo. A scoprire la triste sorpresa.

Prima, fermatevi a ragionare sulle riflessioni, virgolettate, che Pickett ha selezionato appositamente per questo laboratorio.

Rinvio, ovviamente, il mio pensiero all’ultimo capoverso, quello che… avete promesso di leggere SOLO quando avrete completato tutto l’articolo.

– 1) un nuovo soggetto politico si impone e ottiene consensi: “la folta schiera di persone politicamente neutrali che non aderiscono mai ad un partito e fanno fatica a recarsi alle urne, si anima e partecipa….. il nuovo soggetto politico, reclutando i propri membri in questa massa di gente manifestatamente indifferente, che tutti gli altri partiti avevano lasciato da parte perché troppo apatica purtroppo stupida. Il risultato è che la maggioranza inizia ad essere composta da persone che non erano mai apparse prima sulla scena politica. Ciò consente l’introduzione di metodi interamente nuovi nella propaganda e un atteggiamento di indifferenza per gli argomenti degli avversari; oltre a porsi al di fuori e contro il sistema dei partiti nel  suo insieme; tale nuovo soggetto politico trova un seguito in settori che non erano mai stati raggiunti o “guastati“ da quel sistema.”

– 2) Perché ha successo? “Il nuovo soggetto politico ha messo in luce quello che nessun organo dell’opinione pubblica aveva saputo rilevare, che la costituzione democratica si basa sulla tacita approvazione e tolleranza dei settori della popolazione politicamente grigi e inattivi non meno che sulle istituzioni pubbliche articolate e organizzate”.

– 3) Chi ha commesso gli errori che permettono il nascere di questo nuovo fenomeno? “Sicuramente l’autolesionismo dei partiti politici tradizionali e la complicità delle élite borghesi. Ma la novità è costituita dalla trasformazione delle maggioranze addormentate, fino ad ora a rimorchio dei partiti, in una grande massa, disorganizzata e amorfa, di individui pieni di odio che non avevano nulla in comune tranne la vaga idea che i rappresentanti della comunità rispettati come i suoi membri più preparati e perspicaci, fossero in realtà dei folli, alleatisi con le potenze dominanti per portare nella loro stupidità o bassezza fraudolenta, tutti gli altri alla rovina”.

– 4) Chi sono e come si muovono questi nuovi movimenti politici? “Sono organizzazioni di masse di individui atomizzati e isolati, da cui, in confronto degli altri partiti e movimenti, esigono una dedizione e fedeltà incondizionata e illimitata; ciò da prima della conquista del potere, in base all’affermazione, ideologicamente giustificata, che essi abbracceranno a tempo debito l’intera razza umana”. “Sono stati definiti società segrete operanti alla chiara luce del giorno perché adottano una strategia di coerenti menzogne per ingannare le masse esterne di profani, esigono obbedienza cieca dei loro seguaci, uniti dalla fedeltà ad un capo spesso sconosciuto e sempre misterioso“.

– 5) La menzogna quindi come strumento di propaganda? “Questa è la maggiore novità: l’introduzione della menzogna coerente come mezzo per salvaguardare il loro mondo fittizio. L’intera gerarchia dei movimenti, dall’ingenuo simpatizzante al membro del partito, alle formazioni dell’élite, all’intima cerchia intorno al capo, e al capo stesso, può essere descritta dal punto di vista del curioso miscuglio di credulità e cinismo in varie proporzioni con cui ciascun militante, secondo il suo rango, deve reagire alle mutevoli affermazioni menzognere dei dirigenti e all’immutabile finzione ideologica centrale“. “In un mondo in continuo mutamento e sempre più incomprensibile, le masse sono giunte al punto di credere tutto e niente, di pensare che tutto è possibile e niente sia vero“. “La propaganda di massa scopre che il suo pubblico è pronto in ogni momento a credere al peggio, per quanto assurdo, senza ribellarsi se lo si inganna, convinto come è che qualsiasi affermazione sia in ogni caso una menzogna. I capi basano quindi la loro agitazione sul presupposto, psicologicamente esatto, che in tali condizioni la gente può essere indotta ad accettare le frottole più fantastiche e il giorno dopo, di fronte alla prova inconfutabile della loro falsità, dichiarare di aver sempre saputo che si trattava di una menzogna e di ammirare che aveva mentito per la sua superiore abilità tattica“.

-6) Perché questi movimenti vengono sottovalutati, quasi sottostimati? “Uno dei principali svantaggi del mondo esterno nei rapporti con questi movimenti è costituito dal fatto che, ignorando tale sistema, si confida che la stessa enormità delle menzogne ne causerebbe la rovina o che, prendendo in parola il capo, sarebbe possibile costringerlo a rispettare gli impegni, a dispetto delle intenzioni ordinarie. Il sistema è purtroppo al sicuro da queste conseguenze normali; la sua ingegnosità sta nell’eliminazione di quella realtà che smaschera il bugiardo e lo obbliga ad adeguarsi alla sua simulazione“.

Avete letto con attenzione le considerazioni virgolettate? Vi è sorto qualche dubbio o qualche collegamento con qualche fenomeno conosciuto che si sta verificando proprio davanti ai nostri occhi, in questa estate 2018?

Cosa vi ha provocato l’analisi delle considerazioni tra virgolette?

Adesso, Pickett vi svela la triste sorpresa.

Le riflessioni riportate sopra sono state scritte, nel 1951, da Hannah Arendt e contenute nella sua famosa opera “Le origini del totalitarismo“.

Sono dunque riflessioni maturate alla fine della seconda guerra mondiale, in piena guerra fredda. Quando i vari totalitarismi, nazionalsocialista e comunista, avevano segnato drammaticamente e per sempre il cosiddetto secolo breve del 900. Sono passati dunque quasi 67 anni… un’eternità!

Eppure, il contesto nel quale stiamo vivendo la nostra inquietante quotidianità è di nuovo caratterizzato dagli stessi fenomeni.

Già tragicamente conosciuti e studiati.

Evidentemente non in maniera tale da evitarne le continue e possibili repliche.

E allora il dubbio ci assale: la storia NON è Magistra Vitae!

Meditiamo gente …meditiamo….

Comments (1)
  1. paolo piana (reply)

    29 Agosto 2018 at 11:23

    si, le similitudini con le condizioni di quel passato sono molte.
    aggiungo un fatto nuovo rispetto ad allora che a sensazione considererei un’aggravante: la svalutazione della competenza.
    a legittimare la delega di governo, in tutti gli ambiti, ha sempre avuto un ruolo rilevante il riconoscimento di una superiore competenza e capacità di gestire. spesso è stato determinante, in altri casi ha armato e dato consistenza ad una fattiva opposizione.
    oggi la competenza viene relativamente considerata un asset, non fà più la differenza, in qualche caso associata all’idea di passati fallimenti è assimilata ad un disvalore (Monti ha dato un contributo non irrilevante). ciò avviene in ambito politico ed addirittura in ambito scientifico, vedi la vicenda dei vaccini.
    senza voler semplificare troppo, due fenomeni che hanno portato a questa avversione per la competenza.
    la socializzazione del sapere via social. questi hanno sostituito il bar nella diffusione delle informazioni e delle discussioni, attribuendo però maggiore dignità ai contenuti per via della dimensione e della non familiarità con la fonte.
    non vedo cosa si possa fare, se non attendere un lento processo di apprendimento all’utilizzo consapevole di questi fantastici strumenti.
    il secondo, la promozione, fino alla celebrazione, dell’uomo qualunque (non in senso gianniniano) messa in campo dalle televisioni commerciali nel processo di avvicinamento e di gratificazione del proprio pubblico. sulla competenza ha fatto premio la spettacolarità, la capacità di comunicare e la notorietà del soggetto, in qualunque modo acquisita.
    su questo fronte si potrebbe fare molto, se solo si prendesse coscienza delle conseguenze.

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