Dopo sei anni di presenza sulle colonne di RepMag, proviamo a sperimentare un altro strumento di confronto di idee. Nasce Pickett, un blog gestito e alimentato dal sottoscritto con due speranze auspicabilmente non velleitarie.

La prima: socializzare tematiche, progetti, angosce e speranze di questo nostro ansiogeno contesto socio-economico-politico denso di insicurezze e paure, per cercare attraverso il dialogo-confronto di farci sentire tutti meno lontani, meno soli, più pronti a resistere e a ricominciare, su basi nuove e –  perché no –  diverse, la nostra convivenza. Pickett non vuole essere o diventare il “mio” blog ma spera di costruire un luogo che possa facilitare l’incontro di idee diverse. Non UNI direzionali dallo scrittore al lettore ma bidirezionali: da chi lancia messaggi ricavati dalla quotidianità a chi reagisce condividendo le tesi o prospettandone altre con l’obiettivo di interagire virtuosamente nell’interesse della comunità intera.

La seconda: dare segnali ed esempi che il dialogo non significa necessariamente contrapposizione, decibel a 1000, modalità maleducate o comunque violente. Dialogo significa avere un’idea e coltivare la curiosità di ascoltare gli altri, gli interlocutori, comprendendo le ragioni di eventuali diversità su cui ragionare insieme. La rivoluzione del Web, l’angoscia efficientistica del tempo, la minor capacità o voglia di approfondimento ci hanno portato agli slogan manichei: a confrontarci su sintesi esplosive e non virtuose tipo giusto-sbagliato, bello-brutto, vero-falso, facendoci perdere la gioia e la piacevolezza di farci un’idea in merito ad una certa questione, studiarla ed approfondirne i dettagli “a monte”, costruire poi un ragionamento che ci permetta di parlarne con i nostri interlocutori abituali e non necessariamente professionali. Da un confronto di questo genere, con la voglia e necessità di capire perché “l’altro” la pensi in modo diverso, si arriva a costruire soluzioni virtuose che sono proprio il frutto di tale metodo di colloquio. Non necessariamente mediazione in ribasso, ma crescita di progetti comuni “figli” di analisi complementari o a volte addirittura contrapposte.

Pickett ha lo scopo proprio di offrire questo luogo a coloro che credono nella necessità del dialogo, da sviluppare però con l’estrinsecazione del coraggio delle proprie idee, coniugato con la capacità di ascolto di quelle degli altri. Il generale sudista cui ci siamo ispirati eseguì degli ordini cervellotici dei suoi comandanti. Manifestò prima il suo dissenso ma poi fece il suo dovere di soldato immolando, in uno storico ed eroico attacco sulla collina del cimitero a Gettysburg, la sua divisione. Rispetto delle istituzioni, capacità di ascolto, coraggio nel manifestare le proprie idee anche se non politically correct, senso dell’equità, sono i paletti sui quali in questo inquietante autunno del 2016 i cittadini di tutte le nazioni devono confrontarsi per ricominciare a lavorare insieme.

Pickett in questa sfida complessa si candida a partecipare sperando nei vostri contributi.

Comments (1)
  1. Vittorio Musso (reply)

    7 Dicembre 2016 at 11:50

    credo sia un’ottimo mezzo per analizzare il momento che tutti stiamo vivendo, non solo Italiano ma anche internazionale.Un modo per commentare personalmente senza connotazioni politiche

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