Mercoledì 27 febbraio, arriverà a Roma. Ospite “non gradito” della nostra politica nazionale. Tra risultati elettorali, votazioni in Parlamento su argomenti spinosi (la non incriminazione del Ministro degli Interni e la mozione No Tav) ci avevano quasi distratto dal problema vero, centrale per il nostro paese: la pessima situazione economica.

Adesso sta per arrivare la pagella e non ci si può più evitare di “dirlo ai genitori” (leggi i cittadini-elettori).

A Palazzo Chigi arriverà il Country Report, la pagella annuale sugli squilibri macro-economici di ciascun paese membro dell’Euro-zona. Le relazioni sono predisposte dai servizi amministrativi e finanziari dell’esecutivo UE e fatti proprie dalla Commissione. I paesi in una situazione critica possono essere messi sotto procedura di infrazione, ma nessuno, finora, ha mai subito alcuna sanzione. Il paese oggetto del report deve assumere quei provvedimenti che mirino a risolvere le problematiche evidenziate.

La manovra sul bilancio approvata dalla maggioranza, con voto di fiducia, dal nostro Parlamento ne esce a pezzi: “Non ci sono misure capaci di impattare positivamente sulla crescita di lungo termine” si legge nella bozza non definitiva che circola in queste ore negli uffici di Bruxelles e in alcuni siti della Commissione Europea.

Il documento composto da una cinquantina di pagine esamina dettagliatamente, smontandole, tutte le misure della legge di bilancio deliberata dal nostro Governo. “Gli effetti saranno nefasti per il PIL, deficit e debito” tanto da rendere il nostro paese un fattore di “rischio contagio” per tutta l’Euro-zona. La Commissione non richiede manifestatamente una manovra-bis ma il Report ne traccia le basi economiche e politiche. Il Country Report contesta in particolare alcuni punti della manovra, proprio quelli fondamentali per la propaganda comunicazionale del nostro attuale Governo: “Quota 100” e il “Reddito di cittadinanza”.

La Commissione ha già abbassato le stime di crescita dell’Italia da qui a dicembre con uno 0,2%, ponendoci all’ultimo posto nella lista dei paesi membri: il fanalino di coda insomma. Come detto le maggiori critiche riguardano “Quota 100” che per Bruxelles non fa altro che “aumentare la spesa pensionistica e peggiorare la sostenibilità del debito … ha, inoltre, effetti negativi sul potenziale di crescita, poiché riduce la platea degli occupati”.

La manovra, secondo la Commissione, aumenta il divario sulla produttività tra l’Italia e gli altri paesi dell’Euro-zona e non incide sugli investimenti. C’è anche un passaggio sulla Flat Tax che è vero “diminuisce le imposte sui lavoratori autonomi ma è anche vero che in generale la manovra aumenta le tasse aggregate per le imprese”. Il Report critica anche il condono fiscale e lamenta la mancata riforma del catasto auspicando di spostare le imposte dai fattori produttivi alla proprietà: insomma auspica l’introduzione di una corposa imposta patrimoniale.

Negativo, come dicevamo, anche il giudizio sul Reddito di cittadinanza. Anche se ogni giudizio può essere prematuro per la Commissione, l’implementazione della normativa può incappare in “diverse difficoltà”. Bruxelles non pensa che tale norma avrà significativi effetti sul PIL e tanto meno aumenterà l’occupazione. “Il rischio povertà – si legge nel Report – rimane alto”.

Le conclusioni sono molto pesanti per il nostro paese: “La bassa crescita e le politiche di bilancio del Governo portano pressioni sul deficit nei prossimi anni. Lo scenario macro-economico comporta rischi di deterioramento del deficit 2019 e ci sono rischi significativi su quello 2020. Il debito aumenterà oltre il 132% del PIL”.

Insomma le elezioni europee ci permetteranno di rinviare la manovra-bis di aggiustamento dei conti, ma la situazione è grave e in via di peggioramento. Nei corridoi romani si sussurra che potrebbe rappresentare un intervento di non meno di 4 miliardi ma forse, più probabilmente di 6 miliardi. Saranno i commi 1117-1120 della legge di bilancio 2019 a stabilire le modalità della correzione dei conti pubblici. Probabilmente la scadenza sarà luglio.

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