Mentre Google e Apple si alleano a livello mondiale e presentano un piano congiunto contro i contagi e per la gestione della fase post-lockdown, noi, in Italia, abbiamo nominato una Commissione di esperti.
L’ennesima!
74 presunti esperti che dovranno selezionare, nei prossimi 6 mesi (sic!) i numerosi progetti arrivati al Ministero dell’Innovazione a seguito di un bando lanciato dalla nostra ministra Pisano.
A novembre, quando questo Comitato si pronuncerà … l’augurio è che il problema Covid-19 sia stato risolto o comunque già arginato e gestito.
Così va, d’altronde, il nostro paese!
Ma sentite come Google e Apple ci consentirebbero, se interpellate (pare che ciò non avvenga perché i ministri 5 Stelle non gradirebbero la notizia che due multinazionali americane ci hanno aiutato a risolvere il problema!) di uscire dalla quarantena e  gestire  in modo controllato e virtuoso la convivenza con il Covid-19, riaprendo “a rate” i paesi, attualmente in lockdown, attraverso la valorizzazione dei nostri device (smartphone, ecc.).
I nostri I-Phone e gli Smartphone Android verrebbero infatti utilizzati per integrare un sistema di tracciamento digitale per allertare gli utenti che sono entrati in contatto con chi ha il virus raccomandandogli, attraverso una App appositamente studiata, di fare il test, isolarsi e prendere le precauzioni necessarie.
Secondo i calcoli delle due multinazionali americane, questo sistema potrebbe permettere di monitorare circa 1/3 della popolazione mondiale, 2 miliardi e mezzo di persone!
Il prof. Fabio Sabatini, associato di politica economica alla Sapienza di Roma, su Linkiesta, ha spiegato come funzionerebbe il modello definito da Google e Apple.
Lo sviluppo avverrebbe in due fasi: 1. A metà maggio sarebbe consentito agli I-Phone e agli Smartphone Android la possibilità di scambiare informazioni anonime attraverso delle App  controllate dalle autorità sanitarie; l’installazione dell’App avverrebbe su base volontaria. Se un paziente positivo ai test socializzasse tale notizia con le autorità sanitarie, mediante l’App, gli utenti che sono entrati o entreranno in contatto con lui riceveranno un Alert. L’informazione sarà comunicata in modo rigorosamente anonimo; 2. Nei mesi successivi, saranno integrate ulteriormente le attività dei sistemi operativi di Apple e di Google in modo tale che la tracciabilità funzionerà anche senza bisogno di installare un’App, aumentando di conseguenza la copertura del sistema e il numero degli utenti monitorati.
Il modello comporta la condivisione di informazioni sanitarie anonime su miliardi di persone in modo abbastanza semplice, dapprima con una specifica App e poi, pare, addirittura senza.
Tutta la normativa sulla privacy degli utenti dovrebbe essere rispettata e la volontarietà sulla partecipazione al progetto del singolo utente dovrebbe garantire il rilascio del consenso.
E’ chiaro che sarà necessario vigilare attentamente – ha scritto il prof. Sabatini – sulla trasparenza e sull’implementazione di qualsiasi meccanismo di tracing. Inoltre il tracciamento digitale non è di per sé l’arma definitiva contro il Covid-19, ma solo una di diverse strategie complementari che aiuteranno a frenare l’epidemia, permettendoci di guadagnare il tempo necessario allo sviluppo di un vaccino”.
In ogni caso, il tracciamento digitale dei contatti dei contagiati non servirà a nulla se, nel contempo, non sarà implementata in modo rilevante la capacità di testing e l’organizzazione di una rete capillare di assistenza sanitaria e sociale sul territorio, lontano dagli ospedali.
Su questo punto, nel nostro paese … casca l’asino!
Proprio su questo aspetto nutro, personalmente, parecchie perplessità in ordine alla capacità del nostro sistema di fare davvero un salto di qualità, in poco tempo, in materia di organizzazione ed esecuzione dei test e, contemporaneamente, di  assistenza diretta ai contagiati.
Per superare l’attuale lockdown basato sull’unica vera strategia adottata dal nostro governo e cioè “Chiudiamoci in casa e speriamo che passi la nuttata” bisogna che i nostri vertici politici adottino davvero e non solo mediaticamente, strumenti adeguati ad una gestione della convivenza con il virus sicura, controllata e diffusa su tutto il territorio.
Se non adottiamo, a breve, strategie complementari al lockdown, la fase 2 non potrà mai iniziare o, peggio, se inizierà ci sarà il rischio di uscire di casa troppo presto quando sarà ancora più pericoloso di prima.
L’aspetto che sorprende, delude e allarma è che le tecnologie esistenti ci consentirebbero di pianificare una strategia con un alto tasso di efficienza e di efficacia per la convivenza con il virus.
Ma fino ad ora ciò non è accaduto e non è stato neanche programmato: non si è voluto-potuto valorizzare le opportunità offerte dalla rivoluzione digitale.
Speriamo che la competenza, l’esperienza di Vittorio Colao e del suo team di esperti, serva a smuovere una classe politica a rischio di essere ricordata come la responsabile di una tragedia che avrebbe potuto avere contorni molto più ridotti.

Comments (4)
  1. Emilio Bertolani (reply)

    21 Aprile 2020 at 15:25

    Interessante e condivisibile, ma in sostanza non è ciò che è stato realizzato nella Corea del Sud e che, sia pure con deprecabile ritardo, sembra sia in procinto di partire anche in Italia ? Piuttosto è la seconda fase del progetto che oramai dovrà catturare l attenzione e gli sforzi del Paese, per evitare di trovarci nuovamente impreparati alla prossima imprevedibile pandemia.

  2. Franco (reply)

    21 Aprile 2020 at 16:47

    Sarò prevenuto, ma non vorrei che i membri dell’ attuale governo attendano da Google e da Apple un regalino, personale, per poi sposare appieno questa soluzione. A pensar male…….

  3. Riccardo Tosi (reply)

    30 Aprile 2020 at 13:09

    Lo stupore è stupirci ancora! Questo è il Paese delle….poche idee ma confuse. Il noviziato di Conte sta avendo un battesimo terrificante! Meno di 2 anni di esperienza e l’insipienza di chi lo circonda ha già fatto miracoli, stante la dimensione della tragedia. Prevedibili però anche titubanze, confusione ed errori nella gestione. La burocrazia, che nemmeno in questa fase riescono a debellare, l’incosciente opposizione che “collabora”…non facendolo se non sistematica ostruzione, impediscono un processo più lungimirante e proficuo. Se anche all’interno della maggioranza litigano pur di recuperare consensi (il che poi non è detto!) figuriamoci se accettano che dall’esterno arrivino proposte intelligenti (Apple/Google), quando mai?! Intanto il Paese rischia di morire. E neanche tanto lentamente! Ricordiamoci che questi sono i politici che hanno anche votato “no” ai Bond Europei! Che sbadato, certamente i soldi arriveranno “dall’ignoto…Savoinoski…”

  4. Riccardo Tosi (reply)

    30 Aprile 2020 at 13:11

    Lo stupore è stupirci ancora! Questo è il Paese delle….poche idee ma confuse. Il noviziato di Conte sta avendo un battesimo terrificante! Meno di 2 anni di esperienza e l’insipienza di chi lo circonda ha già fatto miracoli, stante la dimensione della tragedia. Prevedibili però anche titubanze, confusione ed errori nella gestione. La burocrazia, che nemmeno in questa fase riescono a debellare, l’incosciente opposizione che “collabora”…non facendolo se non sistematica ostruzione, impediscono un processo più lungimirante e proficuo. Se anche all’interno della maggioranza litigano pur di recuperare consensi (il che poi non è detto!) figuriamoci se accettano che dall’esterno arrivino proposte intelligenti (Apple/Google), quando mai?! Intanto il Paese rischia di morire. E neanche tanto lentamente! Ricordiamoci che questi sono i politici che hanno anche votato “no” ai Bond Europei! Che sbadato, certamente i soldi arriveranno “dall’ignoto…Savoinoski…” P.S. = non mi risulta sia già sto pubblicato “lo stesso” commento, però….

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