Sui cieli d’Italia si addensano nubi fosche che minacciano di scaricare sulla vita di tutti noi: deficit sicuro, crescita incerta, spread in ascesa, probabile bocciatura della manovra da parte della Commissione Europea, possibile retrocessione della valutazione del nostro debito da parte delle agenzie di rating, worning allarmati del FMI e della Banca d’Italia, un passaggio problematico della manovra attraverso il portone del Quirinale.

In questo scenario molto preoccupante, annunciato da dichiarazioni violente e da minacce di abolizione, nei cieli d’Italia è ricomparso il nuvolone nero della legge 194.

Sull’onda di un consenso crescente la destra cattolica, dogmatica e fondamentalista ha deciso di tornare all’assalto di una legge che la vide sconfitta nel 1978 in parlamento e successivamente in un referendum.

More solito i fondamentalisti-dogmatici hanno deciso che tutti dobbiamo avere un pensiero unico. Il loro.

La 194 è una legge che non obbliga nessuno, è una legge volontaria. Il suo acronimo IVG significa: interruzione volontaria di gravidanza. Chi crede di avvalersene se ne avvale; chi non crede di volersene avvalere non se ne avvale.

È proprio questa libertà di pensiero che disturba i cattolici fondamentalisti-dogmatici, che evidentemente rimpiangono il Medio-Evo e il potere temporale. È sceso in campo anche Papa Francesco che come è suo diritto ha ribadito il pensiero della chiesa cattolica sulla legge 194 ed ha sostenuto che in Italia circolano dei sicari ingaggiati per sopprimere anime innocenti. Quindi tutti quelli che si sono avvalsi della legge 194 sono i mandanti. Viene il sospetto che dichiarazioni così violente e discriminanti: tutti i buoni da una parte e tutti i cattivi dall’altra, sia il dazio che Francesco paga a quella corrente di conservatori e reazionari che all’interno della chiesa cattolica sta conducendo una guerra sotterranea contro di lui.

Serve ricordare a tutti che l’Italia non è uno Stato confessionale? Si serve.

Serve ricordare a tutti che l’Italia è uno Stato laico? Si Serve.

Serve ricordare a tutti che la nostra Costituzione è posta a difesa della libertà di pensiero? Si serve.

Nei suoi oltre 2000 anni di Storia la chiesa cristiana prima e poi cattolica non è mai stata, salvo gli ultimi decenni, campione di libertà. Per informazioni rivolgersi citando a caso: ai Catari, agli Albigesi, agli eretici di varie nazionalità, alle streghe, agli ebrei, agli indios dell’America del Sud e via cantando. Il grido dei crociati era: Deus vult, gaudeamus igitur.

La chiesa cattolica ha un rapporto conflittuale con la libertà perché ha sempre cercato di conculcare il pensiero diverso dal suo.

Per stare ai tempi più recenti i nemici della chiesa cattolica sono stati: l’Illuminismo, il modernismo, il comunismo.

Oggi il nemico è il relativismo. Con la guerra dichiarata al relativismo la chiesa cattolica non può essere moderna perché per lei esiste un nucleo di verità, precetti e norme morali su cui non può accettare compromessi.

Per i Papi e per la chiesa cattolica il relativismo è il continuo fruscio di idee, teorie, correnti intellettuali che svolazzano come falene intorno alla fiamma eterna della verità dogmatica.

La legge 194 è un pretesto, il vero oggetto del contendere è la supremazia del dogma sul pensiero laico.

Per i laici il relativismo è un ingrediente fondamentale della loro esistenza. I laici sono relativisti perché soltanto il relativismo permette di vivere senza spargimenti di sangue con persone che hanno convinzioni radicalmente diverse dalle convinzioni dei laici. I laici sono relativisti perché il relativismo è sinonimo di tolleranza. I laici sono relativisti perché la vita sociale richiede la politica, vale a dire un’arte in cui non possono esistere verità definitive e dogmatiche.

Da molto tempo, in modo intermittente si riaccende lo scontro sui temi etici, tra le istituzioni vaticane e una parte dei cittadini italiani. A volte, in maniera surrettizia, sembra che si metta in moto il tentativo di far perdere allo Stato italiano la sua sovranità.

I temi etici presidiati dai cattolici dogmatici sono i temi della vita e della morte, della sessualità, del piacere e del dolore.

Sono questioni che toccano il rapporto che ciascuno di noi ha con il proprio corpo e la possibilità di governarlo e di decidere in solitudine.

Invece, la politica ossequiente alla chiesa di Roma interviene o vorrebbe intervenire con vincoli e divieti.

I politici più accorti dichiarano che sono questioni di coscienza. A questa ipocrisia rispose Shakespeare nel Riccardo III.

“Se il governo decide su questioni di coscienza, allora perché mai gli uomini hanno una coscienza? “.

La democrazia è inconciliabile con la pretesa di una parte, quale che essa sia, di possedere la verità e di imporla a chi non vi si riconosce. Questa pretesa sarebbe non democrazia ma autocrazia. Appunto.

Cosa è più democratico di una legge volontaria che lascia libertà a tutti di decidere secondo la propria coscienza? (legge 194 )

O una legge che con divieto assoluto riconduce tutti al pensiero unico?

L’intolleranza per sua natura è compagna della fede profonda; la tolleranza cresce solo se la fede perde certezza.

La certezza è la pietra d’inciampo tra laici e cattolici perché la fede non può essere il supporto della ragione.

Papa Francesco che ha accusato quelli che si sono avvalsi o intendono avvalersi della legge 194 di assoldare sicari per assassinare anime innocenti, affermerà che anche la pillola del giorno dopo è un sicario prodotto dalla scienza?

Quando concorderemo sull’assunto che la verità è possibile scoprirla mettendo in dubbio le proprie certezze?

Fidelio Perchinelli

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