Sono capitato su questa pagina:

http://www.peacelink.it/pace/a/1513.html

Leggendola ieri sera ho pensato alla nostra società occidentale, nella quale non solo non rispettiamo l’ecosistema Terra, che ci sorregge e sostenta, ma pensiamo di poterlo controllare, modificare, abusare a nostro piacimento.
Riflettevo di quanto sia difficile per noi esseri umani moderni maturare quel rispetto e quella gratitudine per la madre Terra che si legge nelle parole di questo capo indiano, poiché viviamo totalmente avulsi dal contesto naturale, mangiando cibo in abbondanza che non sappiamo neppure da dove viene, poiché con i nostri riscaldamenti ed aree condizionate cerchiamo di annullare il corso delle stagioni.
I nostri figli mangiano la carne e il pesce per anni senza capire fino in fondo che essa apparteneva ad animali un tempo vivi.
Non abbiamo quindi il modo di capire come, nonostante tutto, la Terra generosamente ci continui a sostenere ogni giorno, pulendo l’aria che noi inquiniamo e dandoci il cibo di cui abbiamo bisogno.
(Guardate questo documentario https://youtu.be/_4XWR4MDR4k)

Quello che mi è rimasto leggendo questa lettera è la certezza che la nostra è una società che vive nella totale inconsapevolezza del ruolo dell’umanità su questo Pianeta. Per questo rimaniamo sempre così sgomenti di fronte alle catastrofi naturali (terremoti, valanghe uragani) che in un batter d’occhio distruggono quei fragili castelli di sicurezza che ci eravamo costruiti.

Il capo indiano dice: “Noi almeno sappiamo questo: la terra non appartiene all’uomo, bensì è l’uomo che appartiene alla terra”.

Noi invece lo rifiutiamo.

Fabrizio

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