Grazie!
Innanzitutto grazie per averci regalato un’ora di speranza, di serenità, di pacifica condivisione di idee per il futuro del nostro amato ma bistrattato territorio.
Idee e progetti basati su un grande e proattivo “SI, andiamo avanti!”
È stato bello che ad innescare “il tutto“ sia stato un gruppo di donne. Perlopiù sconosciute, semplicemente normali. Non appartenenti a nessuno, solo a loro stesse e alle loro idee e ai loro ideali.
Piene però di passione civile, di energia, di voglia di uscire da uno stallo psicologico e sociale inaccettabile. Contrario e in contrasto con la tradizione di questa città e dei suoi abitanti.
Ci hanno dimostrato con i comportamenti, non solo con le parole, che bisogna smetterla di stare sui balconi ma bisogna, prima che sia troppo tardi, scendere nelle strade. Sporcarsi le mani, metterci la faccia.
Ora, per non perdere l’entusiasmo partecipativo di quella magnifica Onda, bisogna andare avanti. Subito e con efficienza.
Abbiamo la responsabilità di non disperdere quel patrimonio di speranze.
Dobbiamo concentrarci e pensare al seguito, alla seconda tappa.
Pickett immagina la stesura di un programma di cose da fare.
Una piattaforma progettuale che indichi dei temi, delle priorità, degli obbiettivi.
Che ci obblighi a passare dalla protesta alla proposta.
Certo, questa è politica ma non partitica. Una proposta dal “basso”, dal populismo sano e virtuoso per la classe politica che ci governa.
Sì, dunque, andiamo avanti e facciamo atterrare i principi, le emozioni e le speranze di quell’Onda fantastica in un programma, non velleitario, di cose da fare, da innescare subito. Grazie dunque ancora e a presto.

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