La notizia è freschissima. In Inghilterra, la Commissione Speciale sull’intelligenza artificiale della Camera dei Lord del Regno Unito ha pubblicato una prima bozza di quello che potrebbe diventare il Codice Unico sulla disciplina dell’innovazione derivante dalla rivoluzione della AI: “AI in the UK: ready willing and able?” (reperibile su https://pubblications.parliament.uk/pa/ld201719/ldselect/ldai/100/100.pdf). Il documento, scaturito da alcuni mesi di lavoro di un gruppo di autorevoli esperti della materia, propone una serie di riforme ad ampio raggio che si rifanno a provvedimenti legislativi innovativi già adottati in parte dall’Unione Europea e da alcuni governi nazionali.

I punti principali possono essere così riassunti:

L’Intelligenza artificiale deve essere sviluppata per il bene comune; deve operare sulla base di principi di intelliggibilità ed equità; deve rispettare il diritto alla riservatezza; deve fondarsi su cambiamenti di vasta portata del sistema di istruzione; non deve ricevere mai il potere autonomo di danneggiare, distruggere o ingannare gli esseri umani.

La Commissione Speciale auspica un profondo intervento legislativo per contribuire a smantellare il monopolio dei dati da parte delle grandi corporation digitali. Immagina, a questo proposito l’istituzione di appositi Trust per una condivisione etica dei dati. Ciò al fine di poterli valorizzare, non per interessi e finalità private e speculative, ma esclusivamente per finalità di pubblica utilità. Un esempio ci viene fornito dalla ristrutturazione del sistema sanitario nazionale. La riservatezza dei dati dei pazienti deve essere conciliata con l’uso dei dati medesimi a scopi esclusivamente di ricerca e di scambio fra medici specialisti.

L’auspicio è che questi Trust prevedano anche una rappresentanza e controllo nonchè una consultazione diretta da parte dei cittadini.

La Commissione Speciale, pur rendendosi conto dell’estrema difficoltà di tale obiettivo, auspica altresì la sottoscrizione di accordi internazionali sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale. A tal fine, propone la convocazione urgente di un vertice mondiale dei leader politici per elaborare un quadro comune per lo sviluppo etico dell’intelligenza artificiale in tutto il mondo.

Come già avvenuto in altre precedenti fasi della storia dell’umanità, in cui le scoperte tecnologiche rischiavano di contaminare negativamente la coesione sociale, la Commissione sottolinea l’importanza di trovare un equilibrio tra i benefici dell’innovazione e il dovere primario di tenerne sotto controllo i problemi e i rischi.

Come giustamente scritto dal sociologo inglese Anthony Giddens siamo di fronte veramente alla condivisione di un documento che protegga i diritti e le libertà dei cittadini: “una Magna Carta per l’era digitale”.

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