Il confronto duro, rigido, senza margini di flessibilità potrebbe costarci carissimo.

L’accordo tra Emmanuel Macron e Angela Merkel sul prossimo bilancio europeo è chiarissimo su un punto: prevede che i fondi europei potranno essere assegnati solo ai paesi membri che rispettino le regole di bilancio.

Se Roma continua, anzi consolida, il contenzioso con Bruxelles, violando i patti europei accettati e sottoscritti, non sarà più legittimata nel prossimo anno a poter fruire degli ingenti fondi europei stanziati nel piano programmatico in corso di ratifica da parte dei paesi membri dell’UE.

Lo stallo tra Francia e Germania pare sbloccato e si procederà quindi nei prossimi giorni al processo che porterà all’approvazione della prossima legge del budget 2019 con la definizione delle regole del gioco per chi non potrà usufruirne.

Il discorso di ieri di Macron a Berlino, al Bundestag, la Camera bassa del Parlamento tedesco, in occasione dell’anniversario della fine della Grande Guerra, ha suggellato un accordo tra i due maggiori leader europei per il rilancio delle tanto auspicate riforme del sistema europeo.

Macron ha voluto sottolineare che, al contrario della sovranità-nazionalistica evocata da Kurz, Salvini e Orban, esiste soltanto la sovranità europea proprio in contrapposizione con i “nazionalismi senza memoria e i fanatismi senza punti di riferimento” che oggi sembrano prendere il sopravvento e rischiano di gettare l’Europa nel caos, a rischio di una nuova guerra, come quella terminata proprio 100 anni orsono.

Nell’ambito di questo nuovo “patto di sangue” tra Macron e la Merkel, un punto specifico riguarda proprio la posizione italiana che preoccupa le cancellerie di Parigi e Berlino. Nel progetto di bilancio europeo per l’Italia è prevista la condizione di legittimità a ricevere i fondi per gli investimenti e per favorire le riforme solo se risulterà in regola con i vincoli europei. In altre parole se non fosse ricomposto lo scontro in atto tra la Commissione Europea e il governo di Roma sulla manovra economica, il nostro paese rischierebbe davvero l’esclusione dai fondi europei.

L’approvazione finale della legge sul bilancio dovrà essere sottoscritta da tutti i paesi membri coinvolgendo nel dibattito anche gli 8 paesi non Euro. Un tema quest’ultimo molto dibattuto e mai risolto. Olanda e Finlandia capeggiano, infatti, un gruppo di paesi che han delle perplessità ad allargare la legge di bilancio anche ai paesi non Euro. Il nuovo bilancio dovrà prevedere specifiche voci d’investimento per la convergenza e la competitività degli Stati rimasti più indietro nello sviluppo. I fondi potrebbero anche essere utilizzati per affrontare crisi finanziarie nazionali in grado di mettere a rischio la moneta europea.

Sarebbe dunque un delitto non poter fruire di tali risorse finanziarie proprio in un momento in cui il nostro Stato avrebbe bisogno di forti aiuti per rimettere in sesto la nostra economia. Un’Italia che se infilasse in un duello giudiziario come quello attuale sul DEF, sarebbe esclusa da questa opportunità.

La pazienza si sta esaurendo” ha detto recentemente il Ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire. La responsabilità sulle spalle di Conte, Salvini e Di Maio diventa davvero pesante. Forse qualcosa nelle ultime ore si sta però muovendo. Auguriamocelo con tutto il cuore.

Comments (1)
  1. Riccardo Tosi (reply)

    20 Novembre 2018 at 12:50

    Sono altrettanto certo che stiamo correndo forti rischi che, più che rischi, sembrano certezze se stiamo alle dichiarazioni più o meno ufficiali che emergono dai nostri partner europei. L’arroganza del nostro trio, ulteriormente alimentata dai sondaggi, viene gonfiata anche dal terrore che l’impossibilità di mantenere le facili quanto assurde promesse elettorali, possa causare loro gravi danni, portandoli in controtendenza! I due improvvidi avevano dimenticato che, purtroppo, dopo gli innumerevoli aiuti e le reiterate promesse di chi li ha preceduti, il nostro traballante e bistrattato Paese non è più attendibile nella considerazione del resto d’Europa. Per questo temo che insisteranno nella prova di forza, alla faccia del buonsenso e dei prioritari interessi degli italiani. Dobbiamo effettivamente mettercelo tutto il cuore. Sperando che basti!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.