Ci aspettavamo un aiuto e ci è arrivato invece un messaggio di indifferenza, di tecnocrazia lontana dai popoli.

Quanta nostalgia di Mario Draghi o degli altri statisti che alla fine degli anni ’40 avevano “messo le gambe” al grande sogno europeo!

L’Italia dopo aver gestito per anni, da sola, tutta l’invasione dei migranti, tutelando anche gli interessi e i confini dei nostri “soci europei”, oggi sta gestendo un altro faticosissimo e tragico laboratorio che servirà sicuramente a tutti gli altri paesi membri per arginare meglio gli effetti di questo incubo chiamato Corona Virus.

Eppure, nonostante questi due forti e “costosissimi” segnali di una politica, forse anche per certi versi “esagerata”, troppo altruista e generosa ma sicuramente che ha sempre voluto mettere al centro della propria visione gli esseri umani, le persone e non il business o la finanza, l’Italia si ritrova con la Borsa devastata da un eccesso di ribasso mai registrato prima, causato proprio da una ingiustificabile  frase della Lagarde, che invece di limitarsi a replicare il famoso e tanto rimpianto “in ogni caso copriamo noi” di Mario Draghi, si è limitata a dire ieri, causando i disastri che abbiamo sotto gli occhi, “gli spread e le borse non sono oggetto dei nostri interventi!”

E allora mentre scrivo queste righe di getto, con il groppo in gola e con tutta l’amarezza, la tristezza e il rammarico di un europeista convinto ed educato ad esserlo, devo constatare l’esistenza di una Europa che non solo non ci aiuta ma ancora una volta ci abbandona, e mi chiedo: Ma come possiamo contrastare e sconfiggere le istanze sovraniste, contrarie a un rafforzamento dell’Unione Europea o addirittura al “Remain” nell’ Unione, quando gridano nelle nostre piazze: “A Cosa ci serve questa Europa?”.

Sono giornate difficilissime per noi italiani e ce la faremo anche questa volta, ne sono certo

La delusione però è grande e soprattutto non riguarda solo la BCE ma tocca anche Bruxelles: il governo Conte ha messo sul tavolo 25 miliardi di euro per arginare in qualche modo gli effetti disastrosi del virus sulla nostra economia.

Bruxelles e la nuova presidente von der Leyen come primo provvedimento per aiutare l’Italia e per dare un segnale che l’Europa ci era vicina ne ha messi …altrettanti!

Per i 27 paesi dell’Unione Europea è stata messa sul tavolo la stessa cifra impegnata dal nostro governo: una miseria!

Errare umano est … spero davvero in una pronta e diversa risposta dell’Unione Europea dopo due passi falsi che potrebbero avere effetti devastanti sulla tenuta del sogno europeo dei padri fondatori.

Riccardo Rossotto

L’Incontro ha lanciato una petizione per destinare l’8 per mille al Servizio Sanitario Nazionale. Per firmare CLICCA QUI

Comments (2)
  1. Riccardo Tosi (reply)

    15 Marzo 2020 at 13:50

    Troppo vero amico mio! Non solo forte la delusione ma, almeno per me, anche la rabbia di dover vedere avallate le motivazioni contrarie all’Europa dei sovranisti, in particolare dell’irresponsabile inquilino del Papeete! L’ho scritto sulla mia pagina FB: mancavano solo i 5′ del nefasto intervento di “Chretine” Lagarde per dare una fatale spallata alle già tremule borse mondiali. Bel colpo! Come non riprendere una amata citazione dell’immarcescibile Maurizio Costanzo?! La madre dei cretini è sempre incinta!

  2. Maurizio (reply)

    16 Marzo 2020 at 12:28

    Caro Riccardo,

    non mi sarei mai aspettato di assistere ad un comportamento dell’Unione di questo tipo, nonostante le mie posizioni da euroscettico che, certamente, avrai captato nei miei pochi interventi degli ultimi anni sull’argomento.
    Anche io scrivo ora di getto e, ti confesso, che la preoccupazione del momento mi convince anche a confessarti che, su tale argomento, molto spesso ho preferito tacere nonostante gli scambi che si sono avuti al nostro interno: da ultimo, il vedersi forse indicare come un “cattivo esempio” di pensiero è divenuto per me un po’ pensate e, quindi, ho deciso (comodamente) di soprassedere.

    Ma oggi è diverso.

    Veniamo al tuo scrivere: parimenti, non mi sarei mai aspettato che un convinto europeista come te potesse affermare cose così poco anti-populiste e anti-sovraniste. Di tutta evidenza il rammarico e la delusione verso l’Unione di questi ultimi giorni è tale che poi simili affermazioni irrefrenabilmente eruttano.

    A quanto da te scritto, permettimi di aggiungere che neppure la scarsa finanza indicata è stata, in effetti, stanziata da Bruxelles.
    Infatti, gli attuali (soli) 7,5 miliardi di euro (che dovranno, in seguito, diventare circa 30) non rappresentano affatto nuova finanza a vantaggio degli Stati membri, bensì solo la possibilità per alcuni di essi di non dover restituire finanziamenti, stanziati prima dell’attuale emergenza sanitaria, che non sono riusciti a destinare, per mancanza di finanza locale.
    Siamo infatti in presenza di strumenti di supporto finanziario che dovevano essere erogati sulla base del sistema del co-finanziamento nazionale (1 euro lo impiegava Bruxelles, 1 euro lo doveva impiegare lo Stato membro destinatario).

    Quindi, nessuna nuova finanza, ma solo il rimettere in corsa gli Stati (tutti gli Stati, ovviamente) che, in passato, non erano riusciti ad impiegare tali fondi strutturati.
    Pertanto, tutti gli Stati cui, prima del coronavirus, erano stati allocati i fondi: l’assurdo, è quindi che la Polonia – con 49 casi di Covid-19 accertati ed una vittima – potrà beneficiare di 1,2 miliardi (mentre l’Italia ne ha da utilizzare ancora solo 853 milioni).
    Una somma ben inferiore alle effettive necessità attuali.

    Per tua comodità, nel caso non avessi già intercettato gli scritti diffusi sull’argomento dalle varie testate negli ultimi giorni, ti segnalo i seguenti:

    https://europa.today.it/attualita/coronavirus-beffa-fondi-ue.html

    https://www.lastampa.it/economia/2020/03/11/news/il-nuovo-fondo-ue-per-l-emergenza-coronavirus-non-portera-risorse-aggiuntive-all-italia-1.38580848?refresh_ce

    https://www.ilgiornale.it/news/cronache/coronavirus-italia-beffata-dai-fondi-ue-prendono-pi-soldi-1841067.html

    Veniamo a Christine Lagarde: è lei una gaffeur?
    Io non credo, perché una persona che siede su tale poltrona non lo può essere.
    Allora, delle due l’una: o, contrariamente a quel che io penso, la Signora è sbadata e, presa dall’entusiasmo di una delle sue prime conferenze stampa, ha fatto una gaffe; ovvero, ha effettivamente voluto dire quel che ha detto, con la precisa intenzione di generare gli effetti che da ciò ne sono naturalmente derivati.

    In un caso o nell’altro, la Signora non è palesemente in grado di ricoprire l’alta carica che le è stata attribuita nell’interesse di tutti gli Stati membri.

    Infine, ti rammento anche un’ulteriore peculiare situazione che l’Unione ha deciso di vivere: nelle prossime settimane è prevista l’esecuzione dell’esercitazione NATO denominata Def20-Defender Europe.
    L’Italia ha naturalmente “disertato” l’esercitazione.

    La questione a mio avviso più rilevante in argomento è che, il 4-5 marzo scorso (quindi, in piena emergenza coronavirus) a Zagabria i ministri della difesa dei 27 Paesi dell’Unione si sono incontrati e, tra l’altro, hanno pianificato un investimento di oltre 30miliardi di euro da dedicare alla riqualificazione delle infrastrutture civili dedicate alla viabilità militare (gallerie da allargare per far passare convogli, strade da irrobustire per consentire il transito di reggimenti corazzati).

    Fondi e lavori questi, ovviamente, che dovranno essere impegnati e eseguiti anche nei prossimi anni; ciò nonostante, è quanto mai preoccupante però che tanti soldi dell’Unione (soprattutto se messi a confronto con la sostanziale assenza di nuova finanza dedicata alla lotta contro il coronavirus di cui abbiamo detto) vengano impegnati in un tale momento per simili finalità: abbiamo avuto gallerie strette e basse e strade (ahimè) non così robuste da far transitare mezzi corazzati fino ad oggi, possiamo certamente attendere ancora un po’ per risolvere questo problema, e destinare simili importi al certamente più emergenziale ambito sanitario.

    Anche qui, segnalo tra gli altri, nel caso non l’avessi già letto, il contributo di Manlio Dinucci su Il Manifesto ( https://ilmanifesto.it/coronavirus-macche-la-ue-apre-alle-manovre-usa/ ).

    In queste ore, in questi giorni siamo letteralmente assaliti da video, contributi musicali, lanci di flash-mob tali da far giustamente destare un senso di unità nazionale e collaborazione collettiva: credo però sia in fine giunto il momento che il nostro Paese, oltre a questo sano e temporaneamente utile folclore, sia capace anche di manifestare appieno una coscienza diretta a far comprendere ai colleghi dell’Unione una cosa sostanziale: adesso basta!

    Ti abbraccio,
    Maurizio

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