Pubblico oggi l’articolo su Mario Draghi ed Enrico Letta apparso su L’Incontro di questa settimana nella rubrica In-Contro in riferimento ad un articolo sempre su Draghi dell’autore Salvatore Garau

Una premessa doverosa e trasparente. Sono e sono sempre stato un “draghiano” di ferro, cercando di valutare sempre il suo operato in stretta correlazione con la complessità del contesto in cui si è mosso nei vari ruoli rivestiti a livello nazionale ed internazionale. Gli sono grato in modo particolare anche per aver salvato il nostro paese, nel recentissimo passato, da una deriva populista e velleitaria che lo avrebbe ulteriormente allontanato dall’Europa e da una sana politica di bilancio.

Ritengo che l’ex Presidente del Consiglio italiano, in un mondo caratterizzato sempre di più da un grande caos e sull’orlo di una tragedia epocale, sia una personalità dotata di una competenza, di una cultura e di un equilibrio umano fondamentali per guidare le democrazie occidentali messe sotto attacco dalle nuove autarchie.

Sono, nel contempo, un estimatore degli scrittori di satira, anche politica: svolgono un ruolo importante nel confronto liberale e democratico nel quale esprimono, doverosamente dentro i limiti di legge, anche feroci e beffarde contestazioni, potendo manifestare sempre, in maniera libera e indipendente, le proprie opinioni.

Nel brano del nostro collaboratore Garau, dove nel protagonista della pièce molti potrebbero avere identificato Mario Draghi, penso ci siano degli eccessi e dei personalismi di dubbio gusto. Ma il tema non è questo: tutti i collaboratori di questa testata hanno sempre potuto esprimere le proprie idee, aldilà del loro contenuto e dello stile utilizzato.

A me sta a cuore un altro aspetto che riguarda la reputazione e la possibilità che la candidatura di Mario Draghi possa portarlo a guidare la Commissione europea nei prossimi anni, quelli che saranno decisivi per le sorti future dell’Europa immaginata dagli antifascisti confinati a Ventotene. Draghi, proprio su incarico di Ursula von der Leyen, ha studiato lo stato dell’arte attuale dell’Unione Europea, evidenziando, in un profondo e accurato studio, tutte le criticità che ne impediscono uno sviluppo adeguato alla competitività internazionale. Non è stato politically correct ma spietato nella fotografia delle magagne esistenti.

Draghi ha fatto un lavoro equilibrato e pro attivo, un lavoro che potrebbe essere coordinato con un altro lavoro sullo stato dell’Europa, redatto da Enrico Letta, un altro ex Presidente del consiglio italiano, sempre su mandato della commissione di Bruxelles. Ebbene non solo credo che i due documenti possano rappresentare una fotografia e una specie di indice per i lavori delle prossime istituzioni europee che saranno nominate dopo le elezioni del prossimo weekend; penso, altresì, che due personalità come Draghi e Letta non possano non essere parte delle prossime istituzioni di Bruxelles: sono italiani, hanno studiato e lavorato all’estero, sono apprezzati e stimati in molte parti del mondo per la loro competenza e visione, mai settarie.

Continuiamo doverosamente le nostre critiche alla classe dirigente italiana ed europea, magari attraverso la satira che è proprio il sale della democrazia. Ma non confondiamo le polemiche personali, più o meno giustificate, con le sorti della nostra povera Europa. Se non sarà guidata da una leadership competente e prestigiosa, all’altezza della micidiale complessità dei problemi sul tavolo, questa Europa non potrà che naufragare miseramente, strozzata da una governance inefficiente e vissuta dagli Stati membri non come un’opportunità ma come un puro passaggio sovranazionale dei loro interessi domestici.

Dobbiamo renderci conto che il fallimento del progetto europeo significherebbe il fallimento dei singoli Stati membri, non più in grado di competere a livello internazionale con i grandi e nuovi protagonisti delle geo-mappe che stanno emergendo dopo questi anni difficili e convulsi. Uomini come Mario Draghi ed Enrico Letta non possono non essere parte di questa sfida decisiva per il futuro nostro e dei nostri figli e nipoti.

Ecco il pezzo di Salvatore Garau al quale ho ritenuto di dover replicare

Ho sequestrato Mr D

Adesso le condizioni le detto io. Per prima cosa caro Mister D, il caro togliamolo pure, ti darò del tu, ma tu mi darai del lei, chiaro? Non ho sentito. Ripeto; chiaro? Già, scusa, il bavaglio; ma ti avverto, non osare gridare. Ecco. Respira pure profondamente. Smettila di agitarti. Quando sei pronto.

Perché mi fai questo?

Cosa?

Mi scusi, perché mi fa questo?

Perché te lo meriti ed è niente rispetto a quello che tu hai fatto a noi.

Forse lei sta esagerando e ovviamente, adesso, sono in una situazione di ricatto e… sì, lo confesso; ho paura. 

Bene, è già qualcosa; sai quanta paura hai fatto a noi? Capisci adesso cosa si prova?  Non agitarti!

Avere paura non è bello, certo, non ti lascia libero, ma tu, mi scusi, ma lei forse, ripeto, sta esagerando. 

Incredibile, che faccia tosta. Secondo te non è stata un’esagerazione fuori dalla grazia di Dio decidere in nome del Green di permettere a chiunque di invadere la Sardegna prendendo tutto il territorio che si desidera per costruire pale eoliche e fotovoltaico all’infinito? Addirittura invocando ‘L’interesse di Stato’ per poter espropriare sostenendo ‘sta causa del Green?

Ma io ho pensato che fosse a fin di bene, lo sa lei, no? Che c’è l’emergenza climatica? È stato necessario invocare ‘l’interesse di Stato’. 

L’emergenza climatica? Certo che lo so, ma l’interesse di Stato non prevede che dei privati possano espropriare ad altri privati! Come hai potuto permettere una simile aberrazione!? Rispondi, porca di quella miseria!!!

Be’ questo… a questa domanda non saprei risponderle…

Ah No? È evidente che tu e i tuoi sodali avete deciso di sfruttare questa situazione del clima! No, non mi convinci assolutamente!

Lei è in mala fede, mi perdoni se glielo dico, Fa parte di quelli che sono sempre contro qualunque innovazione e…   

No! Noi siamo contro le continue vessazioni a cui ci sottoponete negli ultimi anni. Come possiamo credere che tu pensi all’ambiente quando stai programmando la totale e dico TOTALE distruzione dell’ambiente di un’intera regione, che per noi sardi la nostra isola è tutto? Ti conviene non farmi imbestialire!

La scongiuro, si calmi, lei deve capire che voi site defilati, insomma, siete un’isola e siete già abituati ad altro…

Ad altro?

Be’ intendo, qualche scoria che arriva ogni tanto o le esercitazioni militari e…

Tu mi fai perdere il controllo, giuro, stai rischiando, mi si stanno gonfiando le vene del collo!

No, la supplico, non perda il controllo! Adesso mi fa di nuovo paura, stavamo parlando serenamente, almeno, mi sembrava.

Senti Mister D, mi hai citato le esercitazioni militari, ti rendi conto a proposito del green quanto inquinano la nostra terra quei giochetti, ormai mensili, di guerra? E poi tu e quell’altra di Bruxelles mi imponete di cambiare serramenti e mettere capotti alle facciate per ridurre l’inquinamento, quando a 20 Km mi porti interi eserciti in guerra?

Ma a questo non c’è rimedio, lei lo dovrebbe capire, bisogna pure che i ragazzi si esercitino. Nel momento in cui qualcuno, la Russia, per esempio, dovesse invaderci, come potremmo proteggerci? Certo, lei ha ragione, a quel punto il green andrebbe a farsi fott… benedire, ma mica posso pensare a tutto io? E comunque, come non seguire le istanze sul clima che orami sono sulla bocca di tutti? Andiamo, sarebbe imposs…

Impossibile? Ma ti rendi conto che molti Stati adesso stanno vietando l’utilizzo di queste pale perché si è scoperto sono inquinanti per troppi motivi che tu ovviamente non ti sei letto, vero? Ma lo sai che in Sardegna una ventina di pale eoliche mai entrate in funzione stanno già deteriorandosi e alcune sono sdraiate a terra? Chi smaltisce questa porcheria?

Chi le smaltisce? Lei pretende troppo da me. Comunque lo smaltimento credo spetti alle Società, e se queste si sono defilate… bè, allora spetta ai Comuni. lei mi fa strane domande. Io posso pensare a una parte del problema, non a tutto…

Già, non a tutto. Come quando hai detto agli italiani “Dovete vaccinarvi altrimenti vi ammalate e morite?” E poi scopriamo che tutti i vaccinati si infettavano comunque? E adesso scopriamo che ritirano i vaccini perché I PRODUTTORI hanno ammesso che POSSONO PROVOCARE IL CANCRO e altri scherzetti che portano alla morte?

Ammetto che questo è stato un colpo basso, confesso, non me lo aspettavo.

Cosa non ti aspettavi? Che svelassero la grande fregatura? Eh? Rispondi… ti ho detto di rispondere!… non fare quella faccia da bambino beccato a rubare la marmellata. Ti preferisco quando la linea della tua bocca accenna quel sorrisetto trasversale che vuol prenderci per i fondelli. Rispondi, cosa non ti aspettavi?

… che… che svelassero queste informazioni, insomma, erano cose segrete, non capisco. In ogni caso non si moriva più di Covid, e non si finiva in ospedale.

Non si moriva di Covid ma ora si muore di vaccino!

Abbia pazienza. Come potevamo smaltire altrimenti le scorte? E poi mi hanno detto di dire così e io così ho detto,

Chi te lo ha detto?

Bè, i virologi in tv, lo dicevano tutti, anche i VIP, li vedeva no? Col segno della vittoria sul braccio. Io non potevo mica fare il bastian contrario; d’altronde c’erano i morti di Covid, andiamo, lo sa benissimo anche lei.

Certo che c’erano e a quanto pare, vedi in Liguria, si raddoppiavano i casi, ma che schifo! Inoltre con la cura che avevate imposto, vigile attesa e tachipirina si finiva certamente in ospedale. Uno stava vigile nella sua camera e la notte, nascosto dietro il letto, magari accendeva la torcia e scrutava tutto intorno in modo circospetto e, se arrivava il virus, aspettare speranzosi e se la febbre saliva a quel punto zac! La tachipirina che ormai non serviva più a una mazza, e si finiva dritti in ospedale bombardati a manetta di ossigeno, e si moriva con i polmoni scoppiati. CERTO CHE COSI SI MORIVAAA! Ma non ti sei mai chiesto che razza di cura idiota avevate imposto come protocollo?

Ma se gli esperti, i virologi, questo ci hanno detto, a questo dovevamo attenerci, no?

Come faccio a stare calmo? Ma si è mai visto curare una polmonite stando vigili e guardinghi senza prendere in tempo antinfiammatori e antibiotici?

Non sono un medico. A questa domanda non saprei rispondere. Se le case farmaceutiche e gli esperti dicevano che…

Dio santo! Perfino, e sottolineo perfino il Corriere, il 26 agosto 2022 aveva scritto che se si fossero usati da subito gli antinfiammatori si sarebbe evitato il 90% dei ricoveri! E a quel punto come avreste potuto dichiarare la pandemia!

Già, come avremmo potuto? E le dosi già acquistate? Mannaggia, non mi guardi così, mi scusi, non volevo dire questa stupidaggine, mi scusi davvero.

Scusarti? Mi viene in mente la frase di Cossiga che sei un vil….

Nooo!!! La supplico! Mi torturi fisicamente mi faccia quello che vuole ma non mi citi più Cossiga. Quella frase mi tormenta tutt’ora e mi toglie il sonno. La pregoooo! Così mi sta uccidendooo!!!

Ma Cossiga aveva ragione?… non riesci a rispondere? Come? Comeee!? Lascia perdere, vederti piangere lo trovo insopportabile. Ritiro la domanda.

Grazie.

Adesso spero tu capisca che come non avremmo dovuto fidarci di te allora, non possiamo fidarci di te adesso con la storia delle speculazioni sul green. Che business c’è sotto? Eh?… Adesso però devi rispondere o ti parte un ceffone. NON PIANGERE E RISPONDI!

Se le rispondo, con la promessa che d’ora in avanti starò più attento a quello che dirò, mi slegherà e mi lascerà libero di andare?

Presidente, credo che potremo chiudere qui con questa sua frase a effetto. Cosa dice? Le luci si abbassano lentamente e si chiude il sipario. Mi dica lei.

Il regista è lei. Comunque dico che mi sembra una chiusura perfetta.

Le confesso che sono rimasto stupito dalla sua capacità di recitazione, proprio… oh! mi scusi, le slego i polsi; avevo stretto troppo?

Forse un po’ troppo, però mi ha aiutato a immedesimarmi meglio nella parte. Sa, sono abituato a recitare sui palcoscenici della politica, ma in teatro non credevo ci sarei riuscito.

Mi creda Presidente, è un attore nato.

La ringrazio, era un mio sogno fin da adolescente calcare il palco di un teatro.

Allora la terrò informata per quando possiamo cominciare la tournée.

Dice che potrò stare tranquillo? Non vorrei essere inseguito come il povero Speranza.  Glielo avevo anche suggerito di lasciar perdere quel libro, adesso non era più il caso. Ma lui niente, in fondo è buono, ma un po’ troppo speranzoso, Hahaha! Battutaccia.

Hahaha! Forte… Comunque potrà predisporre un bel servizio d’ordine, no?

Per quello ci penso io, ovvio. Allora ancora grazie. Vado. I ragazzi della scorta saranno anche preoccupati, li ho fatti aspettare più del previsto. Qua la mano, resto in attesa di sapere le date. Stia bene.

Anche lei Presidente e, mi raccomando, ripassi la parte.

Stia tranquillo, ormai mi appartiene, l’ho tutta in testa. Arrivederci.

Arrivederla Presidente. Ancora complimenti!

Salvatore Garau

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