Stiamo vivendo la tempesta perfetta.

Ogni giorno, ogni ora veniamo bombardati da notizie sul rincaro delle materie prime che flagellano le nostre bollette.

I “tuttologi” ci consigliano ogni tipo di intervento per limitare i nostri consumi di energia, acqua, gas, ecc. ecc.

Prima che il nostro cervello vada completamente in confusione, abbiamo provato a riavvolgere il nastro e tornare alla nostra giovinezza.

Ad un momento per la verità poco gratificante e poco efficiente: il servizio militare.

Il famoso CAR!

Tra le tante perdite di tempo di quella stagione non particolarmente… memorabile, dobbiamo riconoscere, rivedendo molti nostri presuntuosi giudizi, che ci furono insegnati alcuni principi fondamentali per le nostre condotte quotidiane.

Chi non si ricorda dell’incubo di doversi preparare ogni mattina il cosiddetto “cubo”, rifacendosi il letto alla perfezione prima dell’ispezione del maresciallo.

Ma quello che ci è tornato alla mente è soprattutto un altro passaggio di quel vademecum per “giovani marmotte”: la gestione della prima doccia del mattino.

Le istruzioni erano precise: non più di un minuto a testa, 15 secondi per bagnarsi tutto il corpo, poi chiusura del flusso dell’acqua, shampoo e sapone e, l’apertura del rubinetto per 45 secondi decisivi per lavarci, toglierci la schiuma e lo shampoo.

In un tempo reale di 60 secondi dovevamo insomma completare l’operazione e uscire dalla doccia puliti alla perfezione.

Abbiamo letto proprio ieri in una delle tante, forse troppe, statistiche sulle nostre dissennate abitudini di consumo tipiche di una società talmente opulenta che non riesce neanche più a valutare gli sprechi, che ogni nostra doccia (stiamo parlando di noi italiani) dura mediamente 5 minuti con un consumo, sempre medio, di 80 litri di acqua a testa.

Se noi ci limitassimo, con grande sobrietà, a ritornare alle istruzioni del nostro severo maresciallo del corso di addestramento militare e cioè riducessimo i 5 minuti abituali al minuto rigorosamente previsto dalla disciplina della caserma, risparmieremmo 4/5 dei litri consumati.

Infatti in un minuto, pur lavandoci in maniera adeguata, potremmo consumare 1/5 degli 80 litri medi che ciascuno di noi spreca durante le sue opulenti docce. Provate a fare un calcolo su quanto questa diversa, banale riconversione di una nostra condotta potrebbe incidere positivamente sulla vostra bolletta!

Un piccolo esempio che dimostra come, in un contesto così complesso, prima di abbandonarci allo sconforto o all’angoscia sui costi delle nostre bollette, potremmo ricominciare da noi, dai nostri comportamenti.

La riduzione del consumo dell’acqua sarebbe un bell’esempio, un simbolo di come una comunità, al di là delle complesse vicende di politica internazionale, possa reagire in maniera virtuosa e trasformare una crisi in una opportunità di revisione positiva dei propri comportamenti.

Riflettiamoci.

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