I destini di Rachele e Claretta, cresciute in ambienti sociali molto distanti, si mischiarono fino a condizionarsi. La Petacci, pare, non chiese di lasciare la moglie al Duce, che visse senza drammi l’amore da una parte e la famiglia dall’altra. Su un aspetto furono implacabili: non concedere la clemenza a Galeazzo Ciano il “traditore”. Claretta morì accanto all’amato Ben, Rachele nel 1979 a Forlì, dopo aver percepito per anni la pensione del dipendente pubblico Cavalier Benito Mussolini.