Antonio Guterres, Segretario Generale dell’Onu, ha promosso l’annuale assemblea dell’Onu che si terrà a New York questo week end. I leader di tutto il mondo… o quasi, arriveranno nella città americana per partecipare all’annuale summit denominato, però, questa volta, Vertice del Futuro. Ci siamo già occupati in diverse occasioni, su questa testata, del tema legato al ruolo delle Nazioni Unite nell’infuocato contesto mondiale odierno. A molti è apparso assolutamente marginale ormai il ruolo dell’Onu proprio in occasione del conflitto in Ucraina ma anche nel conflitto medio-orientale.
Ci eravamo abituati, in tutto il dopoguerra, a vedere i Caschi Blu intervenire in diverse zone del pianeta dove erano scoppiati o stavano per scoppiare dei conflitti armati. I reparti delle Nazioni Unite hanno sempre avuto il ruolo di “pacificatori” dei conflitti, schierandosi tra le due parti in guerra e gestendo una tregua militare in attesa di una soluzione politica o diplomatica. Negli ultimi anni questo non è più successo con tutte le conseguenze che abbiamo drammaticamente sotto gli occhi in questi giorni.
Il grande assente di questo nuovo “Grande Gioco” internazionale è stato proprio l’organismo diretto da Guterres che, salvo qualche rituale dichiarazione pubblica o viaggio del Segretario nelle zone del conflitto, non ha mai assunto il ruolo di “regista” di un tentativo di trasformare il conflitto armato in un tavolo negoziale. Guterres si deve essere reso conto di questa marginalizzazione delle Nazioni Unite, del rischio di diventare una istituzione non più apprezzata, sostenuta e chiamata in causa da molti degli Stati facenti parte dell’assemblea. Per questo motivo ha tracciato, per il prossimo vertice, un’agenda molto fitta di argomenti da trattare e soprattutto di soluzioni da adottare.
Secondo il Segretario, come scritto nel suo documento programmatico, le soluzioni ai conflitti esistenti ci sarebbero ma è necessario in ogni caso “aggiornare i sistemi globali”. In che senso? Partendo proprio dalla governance delle Nazioni Unite. Secondo Guterres le istituzioni create dopo la Seconda Guerra mondiale hanno avuto un ruolo fondamentale nel prevenire conflitti mondiali, guidando anche molte nazioni, soprattutto in Africa, verso l’indipendenza.
“Tuttavia – ha scritto Guterres – il mondo è cambiato e le sfide attuali richiedono istituzioni aggiornate e più inclusive, capaci di rispondere a un mondo sempre più interconnesso e complesso”. Secondo il Segretario Generale dell’Onu, il Consiglio di Sicurezza, per esempio, riflette ancora la struttura post Seconda Guerra mondiale “mentre continenti come l’Africa non hanno alcun seggio permanente”. E’ necessario quindi intervenire proprio sulla governance dell’ente. Sempre secondo Guterres anche il sistema finanziario globale è squilibrato e penalizza i Paesi in via di sviluppo, spesso intrappolati in debiti insostenibili.
Bisogna modificare l’architettura finanziaria attuale che non permette loro di avere il sostegno necessario per lo sviluppo. Tra le proposte più importanti vi è quella di una Nuova Agenda per la Pace mirata a modernizzare le istituzioni internazionali e prevenire i conflitti. Uno dei punti di questa Agenda include anche l’impegno ad eliminare le armi nucleari e di distruzione di massa “espandendo il concetto di sicurezza per includere la violenza di genere”. La riforma del sistema finanziario globale è anche necessaria per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Il vertice di New York si occuperà anche delle tecnologie emergenti cercando di ridurre il divario digitale e stabilire principi condivisi per un futuro digitale sicuro e aperto a tutti. Guterres auspica una grande collaborazione internazionale degli Stati per gestire insieme i rischi legati all’Intelligenza Artificiale, “monitorandone gli effetti negativi e garantendo che i benefici vengano condivisi equamente”. E’ fondamentale coinvolgere in questo progetto tutte le nazioni tenendo conto che l’Onu può offrire una piattaforma per questo dialogo globale.
Il documento programmatico del Segretario Generale dell’Onu pone al centro di tutte le proposte, sempre e comunque, il rispetto dei diritti umani e l’uguaglianza di genere: “Non si può immaginare – scrive – una vera riforma del processo decisionale globale senza garantire il pieno rispetto dei diritti umani e senza rimuovere le barriere che hanno escluso le donne dal potere. Le donne devono avere un ruolo centrale nella leadership globale”.
Il Vertice del Futuro rappresenta per i Segretario Generale dell’Onu una straordinaria opportunità per un confronto collettivo sulle grandi sfide mondiali. Pregevole auspicio, ma i Paesi partecipanti avranno l’interesse, la passione e la determinazione per mettere finalmente “le gambe” a queste parole? Ad adottare cioè risoluzioni che diano un segnale a tutti gli abitanti del pianeta che le Nazioni Unite possono avere di nuovo un ruolo centrale per evitare i conflitti ed agevolare la cooperazione globale tra i Paesi membri. Questo vertice potrebbe rappresentare davvero l’ultima occasione per l’Onu per rilanciare il suo ruolo nel mondo.